Poiché il colore tronco, così poco utilizzato nella sua sfumatura, non trova posto tra le forme di cultura appena citate, ho deciso di allargare il raggio di azione alla realtà materiale che esso rappresenta e che in qualche modo è portatrice di tale colore.
Vi riporto, dunque di seguito, alcuni dei detti, aforismi e delle credenze che si sono create attorno al tronco.
"La mela non cade mai lontana dall'albero".
"Chi pianterà un alberello di noce, avrà una lunga vita e morirà soltanto quando il tronco avrà raggiunto una circonferenza pari a quella della sua cintura".
"L'albero non è un seme, poi uno stelo, poi un tronco flessibile, poi legno morto. Non bisogna sezionarlo per conoscerlo. L'albero è questa forza che lentamente sposa il cielo". (Antoine de Saint-Exuperey)
E' molto interessante la credenza riguardo la cura dell’ernia. Si creava un arco arboreo sezionando un ramo o un tronco di quercia nel senso della lunghezza e tra questo si faceva passare l’ernioso, mentre due compari tenevano l’estremità dell’albero e recitavano un rosario. Successivamente il tronco veniva chiuso e la sorte di colui che era stato sottoposto al rito risultava legata a quella del vegetale. Per cui se l’albero o il ramo cicatrizzava, rigermogliava, la guarigione dell’ernia era assicurata. Le ragioni di questo culto di guarigione erano diverse. Si pensava che essendo l’ernia una rottura, bisognasse passare attraverso un’altra rottura per risanarla. Presso i Romani l’ernia era considerata una “ramificazione” dell’intestino.
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