mercoledì 28 dicembre 2016

Sintesi finale

E' stato un bellissimo percorso, un viaggio attraverso un mondo guidato dai colori ma i cui paesaggi erano costellati dalla più svariate realtà. Il colore tronco è stato il mio filo conduttore. Grazie a questo colore unico, definito da molteplici codici, e da una descrizione anatomica, attraverso la quale mi sono incuneato nei suoi meandri, ho avuto la possibilità di cimentarmi nella traduzione del termine in diverse lingue, venendo a conoscenza dell'esistenza degli alfabeti più strani e delle lingue più complesse. Successivamente ho esplorato il mondo della mitologia e delle culture popolari passando attraverso il patrimonio di conoscenza delle civiltà del nord-europa per arrivare a quelle mediterranee, intrecciando il percorso delle note musicali di famose band le cui canzoni hanno fatto il giro del globo intero. Continuando a trattare del campo artistico, mi sono trovato ad approfondire gli aspetti cinematografici, culinari, fumettistici, pittorici, architettonici, relativi alla pubblicità, al design e alla moda del colore tronco, che alcune volte sono stato costretto ad associare alla natura materiale a cui il termine rimanda istintivamente, servendomi dunque di un modo di pensare che Claude Levi-Strauss definì selvaggio. Questo viaggio mi ha permesso di analizzare, oltre alle prospettive artistiche, anche gli aspetti scientifici e chimici del colore oggetto della mia indagine, e inoltre sono andato alla ricerca di un documento e di un brevetto che avessero il colore tronco come protagonista. A proposito di protagonisti, ho notato che un personaggio storico di rilevante spessore, corrispondente al nome di Klimt, ha usato il colore tronco per realizzare i famosi dipinti raffiguranti l'albero della vita.
Per concludere mi sono servito di una "cloud" di parole e di un abbecedario per descrivere l'essenza impressa secondo la mia opinione nel colore tronco, il cui emblema può essere trovato nella figura di tronchi d'albero che si intrecciano tra di loro ad esprimere la potenza naturale ma al contempo la fragilità, sia del colore sia della realtà materiale espressa dal lemma, di fronte all'uso sconsiderato e indifferente che l'uomo ne fa.

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