mercoledì 28 dicembre 2016

Sintesi finale

E' stato un bellissimo percorso, un viaggio attraverso un mondo guidato dai colori ma i cui paesaggi erano costellati dalla più svariate realtà. Il colore tronco è stato il mio filo conduttore. Grazie a questo colore unico, definito da molteplici codici, e da una descrizione anatomica, attraverso la quale mi sono incuneato nei suoi meandri, ho avuto la possibilità di cimentarmi nella traduzione del termine in diverse lingue, venendo a conoscenza dell'esistenza degli alfabeti più strani e delle lingue più complesse. Successivamente ho esplorato il mondo della mitologia e delle culture popolari passando attraverso il patrimonio di conoscenza delle civiltà del nord-europa per arrivare a quelle mediterranee, intrecciando il percorso delle note musicali di famose band le cui canzoni hanno fatto il giro del globo intero. Continuando a trattare del campo artistico, mi sono trovato ad approfondire gli aspetti cinematografici, culinari, fumettistici, pittorici, architettonici, relativi alla pubblicità, al design e alla moda del colore tronco, che alcune volte sono stato costretto ad associare alla natura materiale a cui il termine rimanda istintivamente, servendomi dunque di un modo di pensare che Claude Levi-Strauss definì selvaggio. Questo viaggio mi ha permesso di analizzare, oltre alle prospettive artistiche, anche gli aspetti scientifici e chimici del colore oggetto della mia indagine, e inoltre sono andato alla ricerca di un documento e di un brevetto che avessero il colore tronco come protagonista. A proposito di protagonisti, ho notato che un personaggio storico di rilevante spessore, corrispondente al nome di Klimt, ha usato il colore tronco per realizzare i famosi dipinti raffiguranti l'albero della vita.
Per concludere mi sono servito di una "cloud" di parole e di un abbecedario per descrivere l'essenza impressa secondo la mia opinione nel colore tronco, il cui emblema può essere trovato nella figura di tronchi d'albero che si intrecciano tra di loro ad esprimere la potenza naturale ma al contempo la fragilità, sia del colore sia della realtà materiale espressa dal lemma, di fronte all'uso sconsiderato e indifferente che l'uomo ne fa.

lunedì 26 dicembre 2016

La dimensione primitiva del colore tronco

Per ricercare la dimensione primitiva del colore oggetto della mia analisi mi devo servire del "pensiero selvaggio", un ossimoro creato dall'antropologo, psicologo e filosofo francese Claude Lévi-Strauss. Cosa si intende con quest'espressione? Il pensiero selvaggio è una modalità del pensare umano che caratterizza la disposizione cognitiva tipica delle popolazioni di tutto il mondo e di tutta la storia. Alla ricerca di universali capaci di accomunare ogni uomo in un’unica disposizione cognitiva, Lévi-Strauss individua una struttura, profonda e razionale, grazie alla quale tutte le società elaborano i propri miti e credenze, realizzano il radicamento territoriale e l’organizzazione sociale dei propri componenti, e sviluppano strumenti pratici e complesse tassonomie. La loro necessità, prettamente umana, è di trarre un ordine dal fluire indistinto del reale.
Tornando a noi, la dimensione primitiva del colore tronco ricorda istintivamente il tronco di un albero, poiché il pensiero collega selvaggiamente il colore alla materialità del termine che esso stesso indica.
Dopo aver fatto questa analisi mi accorgo che ho usufruito di questa modalità di pensiero selvaggio lungo tutto il percorso che ho compiuto nella realizzazione di questo blog, infatti spesso mi sono trovato nella situazione di dover affiancare il semplice colore alla materialità del tronco, in quanto risultava difficile trattare solamente il colore nella creazione di alcuni post. 

sabato 17 dicembre 2016

Il colore tronco in architettura

In architettura la presenza del colore tronco è assicurata dalla costante ricerca, da parte degli esperti del settore, di accomunare e integrare sempre di più gli oggetti della loro creatività con la natura. Infatti, per quanto riguarda l'ambito architettonico, possiamo trovare il colore tronco nelle cosiddette "wooden house", ovvero case costruite in legno e mattoni che si confondono con l'ambiente naturale circostante, rimanendo in armonia con esso.
Vi riporto una delle costruzioni architettoniche che mi hanno colpito maggiormente dove la presenza del colore tronco è rilevante: si tratta della Schaffer House, costruita da John Lautner nel 1949 e modernizzata con dei ritocchi nel design interno negli ultimi anni. Il link che ho riportato sopra è tratto dalla rivista di design e architettura Elle Decor

mercoledì 7 dicembre 2016

I protagonisti del colore tronco

Il personaggio storico che secondo la mia opinione può simboleggiare il colore tronco è il pittore Gustav Klimt, con L'Albero della Vita, un mosaico realizzato tra il 1905 e il 1909 per il Palazzo Stoclet a Bruxelles, e ubicato dopo la morte del pittore al Museum fur angewandte Kunst di Vienna.
L'albero della vita è un'opera che molti artisti hanno cercato di realizzare, ma quella di Klimt, sia per la fama del pittore stesso, sia per i due pannelli che si trovano ai lati dell'opera, è considerato come il più rinomato e celebre nella storia.
Per una descrizione più approfondita dell'intero mosaico potete cliccare qui.
Per la biografia di Gustav Klimt potete cliccare qui.

mercoledì 30 novembre 2016

Il colore tronco nella moda

Il colore tronco nella "moda", o meglio nella storia dell'abbigliamento, si può trovare negli abiti religiosi. Infatti, il colore tronco, assimilato al marrone scuro, è sinonimo di umiltà, di vicinanza alla terra nel suo significato etimologico, di modestia, di rispetto, di povertà materiale e di semplicità, caratteristiche proprie degli uomini devoti a Dio, i quali cercavano, almeno nel Basso Medioevo, quando si svilupparono gli Ordini mendicanti di San Francesco e di San Domenico, di mostrare queste virtù anche nel modo di vestire.
Riporto, come esempio, l'abbigliamento di Sant'Antonio da Padova, il quale divenne frate francescano nel 1220, e di seguito, per chi volesse, metto a disposizione il link per leggere la sua biografia https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_di_Padova. 

St. Anthony of Padua II by Theophilia on DeviantArt:

mercoledì 23 novembre 2016

Anatomia del colore tronco

Applico una leggera incisione nel colore tronco, ed eccomi accolto calorosamente nel suo mondo. 
La prima cosa che avverto, addentrandomi, è una sensazione di sicurezza, dettata dalla compattezza e dalla consistenza di ciò che mi circonda: un ambiente completamente costruito in legno, un materiale duro e resistente, così nobile, così naturalmente rispettoso verso la madre Terra, ma così fragile di fronte alle avversità che la natura stessa nasconde e talvolta provoca. Le parole scorrono in questo mondo chimerico, e riscontro la fragilità del materiale nel colore che esso rappresenta. E' fragile il colore tronco, è cagionevole ed effimero poiché rari sono coloro che si servono di esso nell'arco della vita. Per questo motivo, si sente abbandonato, dimenticato dal mondo intero, dal mondo che conta, se non fosse per la sua materialità di cui si servono le grandi industrie del profitto, le quali contribuiscono solamente a determinarne la rovina e la fine.
Esco dalla pancia del tronco, e mi affaccio nuovamente ai miei simili, rivolgendo loro un appello: il tronco ha bisogno di riposo, di attenzioni, di cure e di coccole, non gli serve qualcuno che abusi di lui come si fa con gli oggetti usa e getta, egli necessita di qualcuno che racconti la sua storia, che parli di lui, che faccia in modo di restituirgli nuovamente una dignità e soprattutto una dignità letteraria. Il colore tronco esiste, come esistono il marrone e tutte le sue tonalità. Non dimentichiamoci di lui.

sabato 19 novembre 2016

Il colore tronco nell'arte

Autore: Théodore Géricault
Titolo del quadro: La zattera della medusa
Anno di esecuzione: 1818-1819
Luogo di esposizione: Museo del Louvre di Parigi
Link di approfondimento:  
http://www.francescomorante.it/pag_3/302aa.htm


venerdì 18 novembre 2016

Il colore tronco nei brevetti

Per affrontare questo step sui brevetti, è necessario estendere la nozione del colore tronco alla natura oggettuale che esso istintivamente richiama.
Perciò parliamo dell'invenzione più significativa legata al tronco in senso stretto, ovvero il dendrometro.
Questo strumento, inventato da Ronald H. Sauer e Peter A. Beedlow il 4 gennaio 1984, misura in continuo l’accrescimento di fusti legnosi, permettendo di seguire il fenomeno dell’accrescimento, dato dal fatto che la circonferenza dei tronchi si contrae durante il giorno, poiché l'acqua si muove dal centro del tronco alla zona periferica, e si espande durante il periodo notturno, poiché le radici ricaricano la riserva d'acqua, e permettendo di interpretare eventuali anomalie del fenomeno che possono essere legate a fattori di crescita dati da situazioni di stress idrico, quali fertilizzazione, siccità, piogge e altri fenomeni.
Per ulteriori informazioni riguardo il dendrometro clicca qui.

martedì 15 novembre 2016

Il colore tronco nel design

Come oggetto di design caratterizzato dal colore tronco ho deciso di presentarvi la "high chair" ideata e realizzata da Frank Lloyd Wright.
Mi pare opportuno spendere due parole per illustrare l'importanza di questo personaggio, il quale oltre ad essere un famosissimo architetto fu anche un designer di interni, come si può vedere dall'opera che riporto.
Frank Lloyd Wright nasce l' 8 giugno 1867 a Richland Center, Wisconsin, negli Stati Uniti. Prima ancora che nascesse, la madre nutriva la certezza che la sua creatura sarebbe stata destinata a diventare un grande architetto. Fu appunto la madre, insegnante, a scoprire il sistema educativo froebeliano, il "kindergarten gifts", attraverso il quale i bambini apprendevano a disegnare utilizzando forme geometriche elementari. Dal padre, predicatore e musicista, apprese invece ad ascoltare la musica come "edificio di suoni". Lasciò la casa paterna a vent'anni per approdare a Chicago alla ricerca dell'architettura, che scoprì nell'opera di Adler e Sullivan, presso il cui Studio lavorò per circa sette anni. Nel 1893 ne aprì uno per conto proprio.
Gli interventi che realizzò a Chicago e dintorni, nel periodo dal 1893 al 1909, misero in luce una nuova concezione dell'architettura: in particolare le innovazioni architettoniche espresse nel "Larkin Building" e nell' "Unity Temple" furono rese possibili dalla tecnologia e dai nuovi materiali. Sono i primi esempi dove si opera con l'intenzione di integrare architettura e ingegneria.
Utilizzando appropriatamente il cemento armato, il vetro, l'acciaio e le strutture a sbalzo, Wright concepì edifici ove il senso architettonico coincideva con la qualità dello spazio interno da cui derivava poi anche l'esterno. Questo nuovo concetto di libertà dello spazio interno pervaderà poi tutte le sue opere. Nel 1932 Wright e la moglie Olgivanna fondarono, presso la loro casa, una scuola di architettura: la Taliesin Fellowship. Subito dopo egli ricevette l'incarico per la realizzazione della famosa Casa sulla Cascata (Fallingwater) e per l'edificio della Johnson Wax. Gli incarichi aumentarono poi progressivamente, così come aumentò la forza del suo genio creativo. La varietà delle forme, delle idee, degli spazi, dei concetti e delle innovazioni scaturenti dalla sua mente pareva inestinguibile.
Egli affidò ad un gruppo di architetti il compito di diffondere la filosofia dell'architettura organica: nacque così la Frank Lloyd Wright Foundation, che tuttora conserva e sviluppa l'opera e i principi di questo grande Maestro. 

sabato 12 novembre 2016

Il colore tronco nelle pubblicità

Molti studi dimostrano che il colore del brand rappresenta uno degli elementi pubblicitari che influenza maggiormente le decisioni di acquisto dei consumatori. Attraverso il colore si può comunicare il senso del messaggio senza mostrare direttamente l’oggetto da pubblicizzare. Secondo alcune statistiche, aggiungendo un colore ad un annuncio in bianco e nero, l’attenzione aumenta dell 11% e con l’aggiunta di più colori, la percentuale sale fino ad un 44%. Un'ulteriore indagine afferma che nella decisione di acquisto e nella scelta di prodotti più o meno identici vince quello con un colore più accattivante nell’85% dei casi delle casistiche, mentre nell'80% dei casi questa componente aumenta la riconoscibilità del brand, mostrandosi di supporto alla fidelizzazione. Ciò non significa che l’annuncio in bianco e nero non arrivi al consumatore, ma che è preferibile utilizzare questa tecnica solo per alcuni tipi di campagne pubblicitarie, come ad esempio annunci di tipo informativo e di carattere serio. Il carattere e l’aspetto di un colore sono condizionati dalla sua posizione rispetto ai colori adiacenti, in quanto esso va sempre letto ed esaminato entro il contesto in cui si trova. In pubblicità riveste molta importanza la forza di contrasto tra due colori adiacenti. Altri elementi essenziali in una composizione sono inoltre la posizione e l’andamento: a seconda che un colore si trovi in basso, in alto, a sinistra oppure a destra si darà luogo ad effetti diversi. Il blu, per esempio, in basso risulta pesante, mentre posizionato in alto è leggero. Raggiungere equilibrio nella distribuzione dei colori è uno degli scopi principali della composizione. Dal momento che in pubblicità vengono utilizzati molti colori, per fare una scelta efficace, è importante valutarne: la leggibilità ( alcuni contrasti sono messi più in evidenza di altri); la velocità di percezione ( il colore che resta impresso più velocemente è il rosso); la capacità di modificare la percezione delle forme ( il bianco ed i colori chiari aumentano i volumi); il significato simbolico.

Per quanto riguarda il colore tronco ho trovato questo manifesto che pubblicizza una macchina da scrivere dell'Olivetti. 
Il colore tronco, e le altre tonalità di
marrone, servono a comunicare al consumatore un senso di naturalità e di durevolezza, che vengono associate istintivamente all'oggetto che il manifesto intende pubblicizzare.



Il colore tronco nella chimica

Il colore tronco, che in questo step possiamo estendere al marrone scuro, può essere trovato in diversi minerali, come ad esempio nella goethite, un minerale costituito da idrossido di ferro contenente circa il 63% di ferro, nella biotite, un fillosilicato ferrifero appartenente al gruppo delle miche, e nella wolframite, un minerale (tungstato misto di ferro e manganese), intermedio tra la ferberite (tungstato ferroso) e l'hübnerite (tungstato di manganese). Questi tre minerali presentano colorazione scura, che può differire dal verde scuro fino ad arrivare al nero, a causa della presenza del ferro nella loro composizione chimica.
Esistono dei pigmenti inorganici che possono dare la colorazione che ci interessa:

  • spinelli, pigmenti con la struttura di uno spinello che vengono usati come coloranti per ceramica e plastica. Ne esistono più di 100 di pigmenti di tale tipologia, e quelli basati su materiali quali ferro, cromo, zinco e manganese danno una colorazione che si avvicina di molto al tronco;
  • solfuri e selenuri di cadmio, gruppo di pigmenti in cui il cadmio può essere sostituito dal mercurio (Cd,Hg)S, o dallo zinco (Cd,Zn)S, dando colorazioni che variano dall'arancione al marrone scuro. Il semplice CdSe è rosso, ma se ne conoscono forme da grigie a marroni.

Risultati immagini per hydrated iron oxide

mercoledì 9 novembre 2016

Il tronco nei fumetti

Per questo post sono costretto ad allargare il mio raggio d'azione dal colore tronco alla parola tronco nella sua realtà fisica, che in qualche modo, come già detto in precedenti post, è la rappresentazione materiale del colore oggetto di questo blog.
Grazie a questo espediente, che comunque non mi ha facilitato di molto il compito, sono riuscito a scovare la parola tronco in un fumetto shojo (manga giapponese) intitolato "Cosplay Animal", scritto da Watari Sakou, e pubblicato a partire dal 2009.
Di seguito riporto due vignette in cui è presente la parola tronco.

Rika e il tronco 1Risultati immagini per  tronco in pagine fumetti


Qui vi riporto un link in cui potete trovare un'estesa recensione di questo fumetto:


martedì 1 novembre 2016

Tronchetti di liquirizia

Il colore tronco, nell'ambito della cucina e delle pietanze, si può trovare nelle radici commestibili.
Per questo post ho deciso di approfondire il colore tronco nella radice di liquirizia, la quale spesso viene consumata sotto forma di bastoncini o tronchetti.

La liquiriziaGlycyrrhiza glabra, è una pianta perenne della famiglia delle Leguminosae.
Il nome liquirizia deriva da due parole greche: “glykys” che significa dolce e “rhiza” che sta per radice.
Risultati immagini per bastoncini di liquiriziaConosciuta sin dall'antichità per il gusto delizioso e per le proprietà medicamentose, la liquirizia era citata da Ippocrate, fu persino trovata nel corredo funebre di Tutankamon, utilizzata da Napoleone per calmare i dolori allo stomaco prima delle battagliee, e negli ospedali francesi veniva unita a orzo e gramigna per preparare tisane salutari. La liquirizia è usata in Asia da circa 5.000 anni per curare tosse, intossicazioni alimentari e disturbi al fegato, mentre in Europa è stata introdotta solo nel XV secolo dai frati domenicani. In Italia fu solo dopo il 1930, anno in cui la liquirizia trovò il suo posto nel mercato dolciario sotto forma di pastiglia acquistabile in pasticceria o in tabaccheria (per le proprietà antiinfiammatorie utili alla gola dei fumatori).
La virtù che in passato ha reso celebre la liquirizia era quella dissetante: gli Sciti (popolazione nomade d'origine iranica) che si cibavano solo di formaggi di capra e liquirizia, camminavano per ore nel deserto senza patire la sete grazie all'azione rinfrescante di questa preziosa radice. Inoltre la liquirizia è digestiva, diuretica, antinfiammatoria, espettorante, protegge della mucosa gastrica, esercita una blanda funzione lassativa, è indicata contro tosse, mal di gola, catarro, cervicale, acidità gastricaChi soffre di pressione bassa può trarre giovamento dalla liquirizia poiché aumenta la pressione del sangue, ma per lo stesso motivo va consumata con parsimonia. 
La liquirizia ha straordinarie qualità e proprietà e sono tutte concentrate all’interno della radice, è per questo che si usa masticare un bastoncino di liquirizia grezzo, che per l’appunto non è altro che una radice lavorata. La liquirizia oggi, è coltivata soprattutto nelle regioni che affacciano sul mediterraneo, in Italia soprattutto sui territori costieri del sud, caratterizzati da un clima secco e un’esposizione solare abbastanza diretta. Qui le radici di liquirizia vengono raccolte nel periodo compreso tra settembre e ottobre, dunque durante il periodo autunnale, ma solo se le piante hanno compiuto un ciclo vitale di almeno tre anni. Le piante di liquirizia più giovani, infatti, devono arrivare a maturazione prima di poter essere raccolte. Una volta raccolte le radici di liquirizia, esse sono fresche per cui, per poter essere utilizzate necessitano di un periodo di essiccazione. Nei negozi, infatti, possiamo acquistare dei bastoncini grezzi di liquirizia che altro non sono che delle radici essiccate e tagliate a misura tale da poter essere masticate.


Sitografia:

lunedì 31 ottobre 2016

Un documento sul colore tronco

In questo post riporto un documento, più precisamente un sito internet, in cui il tema centrale sono le tecniche di pittura acrilica di un albero e dunque il colore tronco di cui ci si serve per elaborare queste opere.

Questa è la parte di testo che interessa la mia trattazione:
"Per dipingere alberi frondosi, è innanzitutto necessario concentrarsi sulla stagione in cui si vuole ambientare la pittura. Primavera e estate significa che gli alberi sono vestiti di varietà di verde. L'autunno si serve per la riproduzione di rossi, arancio e ori. Una volta che i colori sono scelti, iniziare con una spazzola rotonda. Immergere il pennello nel colore tronco. Iniziare dalla parte inferiore dell'albero e utilizzare un tratto ascendente. Ruotare il pennello mentre si dipinge così il tronco dell'albero finisce su un punto. Cambiare con un pennello piatto e immergerlo in un colore di foglia. Utilizzare brevi tocchi per posizionare il colore sulla tela per creare gruppi di foglie. Foglie che sono più vicine a voi saranno di un colore più chiaro rispetto alle foglie più lontane."

Il testo è tratto da questo sito, scritto da Sandon il 23/11/2015.

sabato 29 ottobre 2016

Emblema del colore tronco

Per simboleggiare il colore protagonista di questo blog ho scelto la seguente immagine



Si può notare che non si tratta di un semplice tronco d'albero come molti potrebbero ritenere a primo impatto. Questa immagine raffigura, secondo la mia opinione, il significato più profondo che il colore tronco porta con sé: è un ritorno alla terra, un'invito all'umiltà e al rispetto reciproco tra individui. Non a caso il tronco è la parte dell'albero che fa da tramite tra le radici, ferme e salde al terreno, e le foglie che si stagliano verso il cielo.

venerdì 28 ottobre 2016

Abbecedario del colore tronco

A come "Albero"
B come "Busto"
C come "Consistenza"
D come "Durevolezza"
E come "Eternità"
F come "Foresta"
G come "Grave"
H come "Habitat"
I come "Isola"
L come "Liquirizia"
M come "Manioca"
N come "Nave"
O come "Oscurità"
P come "Picchio"
Q come "Qualità"
R come "Radici"
S come "Sfumatura"
T come "Tronco"
U come "Uccelli"
V come "Varietà"
Z come  "Zappa" 

martedì 25 ottobre 2016

Detti popolari sul tronco

Il colore torna in ogni aspetto della nostra esistenza, si può trovare in qualunque forma di cultura, partendo dall'arte, e arrivando alla musica, alla scienza, alla storia, alla religione, e, perché no, anche agli aforismi, ai detti popolari e ai proverbi, tutte quelle conoscenze popolari che si basano su pregiudizi o modi di dire che sono diventati una parte del nostro modo di vedere le cose.

Poiché il colore tronco, così poco utilizzato nella sua sfumatura, non trova posto tra le forme di cultura appena citate, ho deciso di allargare il raggio di azione alla realtà materiale che esso rappresenta e che in qualche modo è portatrice di tale colore.
Vi riporto, dunque di seguito, alcuni dei detti, aforismi e delle credenze che si sono create attorno al tronco.

"La mela non cade mai lontana dall'albero".

"Chi pianterà un alberello di noce, avrà una lunga vita e morirà soltanto quando il tronco avrà raggiunto una circonferenza pari a quella della sua cintura".

"L'albero non è un seme, poi uno stelo, poi un tronco flessibile, poi legno morto. Non bisogna sezionarlo per conoscerlo. L'albero è questa forza che lentamente sposa il cielo". (Antoine de Saint-Exuperey)

E' molto interessante la credenza riguardo la cura dell’ernia. Si creava un arco arboreo sezionando un ramo o un tronco di quercia nel senso della lunghezza e tra questo si faceva passare l’ernioso, mentre due compari tenevano l’estremità dell’albero e recitavano un rosario. Successivamente il tronco veniva chiuso e la sorte di colui che era stato sottoposto al rito risultava legata a quella del vegetale. Per cui se l’albero o il ramo cicatrizzava, rigermogliava, la guarigione dell’ernia era assicurata. Le ragioni di questo culto di guarigione erano diverse. Si pensava che essendo l’ernia una rottura, bisognasse passare attraverso un’altra rottura per risanarla. Presso i Romani l’ernia era considerata una “ramificazione” dell’intestino.


Bole carpet

Il colore nei film: un aspetto che oggi diamo per scontato ma che si è rivelato, invece, una vera e propria conquista per la cinematografia. Fin dal momento in cui è diventato possibile utilizzarlo su pellicola, il colore è diventato infatti un elemento fondamentale del linguaggio cinematografico.
Se in una prima fase il cinema era in bianco e nero, la possibilità di avvalersi di una tavolozza infinita di sfumature ha aperto di fatto una nuova frontiera espressiva per i registi di tutto il mondo. Non semplice decoro estetico, il colore, se utilizzato in maniera espressiva, può infatti partecipare in maniera decisiva alla storia, aiutando a creare una particolare atmosfera e a sottolineare gli stati d’animo dei personaggi. D’altronde, non stupisce che i registi si siano aperti ad un mezzo espressivo di tale portata; basti infatti pensare che Georges Méliès (1861-1938), regista, attore e illusionista francese, universalmente riconosciuto come il padre degli effetti speciali, e considerato da molti critici come l'inventore della regia cinematografica in senso stretto, faceva colorare a mano pezzi di pellicola, intuendo le potenzialità della policromia.
Un’immagine cinematografica (detta anche “fotografia cinematografica”) è ciascuno dei fotogrammi che compongono un film: si differenzia dalla fotografia canonica perché è pensata per essere inserita nella successione dinamica delle immagini del film. Il responsabile della resa di queste immagini è il direttore della fotografia, un ruolo sottovalutato dal grande pubblico del cinema, ma che in realtà è una delle figure professionali più importanti di una troupe cinematografica, oltre ad essere molto spesso il collaboratore più stretto del regista: deve saper sposare conoscenze tecniche e doti artistiche e deve occuparsi, tra le altre cose, delle luci, dei movimenti della macchina da presa, della scelta dell’obiettivo, della messa a fuoco, dell’apertura del diaframma per l’esposizione e naturalmente anche dei colori.

Il colore tronco nei film è molto ricorrente, poiché quasi nella totalità dei lungometraggi si possono trovare ambientazioni di carattere naturale, con foreste, boschi, terreni aridi o paludosi, o cittadine con costruzioni in legno e altro ancora.

Vi riporto i seguenti link ai film, cosicché possiate leggerne la trama, e di fianco una foto per ciascuno con le scene in cui compare il colore tronco:












sabato 22 ottobre 2016

Studio scientifico del tronco

Per analizzare il colore tronco nella scienza, e più propriamente nella fisica, è necessario estendere il concetto, non considerandone solamente la natura cromatica, ma trattando soprattutto l'essenza materiale del tronco.

Proviamo dunque a dare una descrizione scientifica del tronco.
Esternamente, in giovane età, esso si presenta protetto da una sottilissima epidermide e dalla corteccia. Quando l'albero, crescendo, s'ingrossa, avviene uno stiramento dei tessuti e sia l'epidermide che la corteccia si lacerano. Per continuare a mantenere la protezione si generano nuovi tessuti, come il sughero, che formano la scorza del tronco. La scorza caratterizza per forma, colore e consistenza, le diverse specie arboree.
Internamente invece, vi sono i vasi conduttori che trasportano la linfa grezza in senso ascendente, e la linfa elaborata in senso discendente; gli elementi meccanici o fibre, che sostengono i vasi, grazie alla loro parete cellulare ispessita e ricca di sostanze particolari, come la lignina; gli elementi parenchimatici, di consistenza solida, che riempiono gli spazi lasciati liberi dagli altri elementi.
I vasi che portano la linfa dalle radici a tutte le parti della pianta sono sistemati nella parte più interna del tronco, detta xilema o legno propriamente detto. Le cellule dello xilema hanno la caratteristica generale di avere le pareti lignificate, cioè ricche di lignina.
I vasi che portano la linfa elaborata dalle foglie a tutte le altre parti della pianta sono invece localizzati in una fascia più esterna e sottile del tronco, detta floema o libro.
Libro e legno sono divisi da una zona ad anello, il cambio, che ha la funzione di produrre stagionalmente nuove cellule del legno verso il suo interno e nuove cellule del libro verso l'esterno. Si tratta di una funzione indispensabile per la vita della pianta, che ogni anno mette foglie nuove e deve creare il collegamento con le radici attraverso nuovi vasi conduttori.
I vasi dell'anno precedente perdono quasi completamente la loro funzione di conduzione con la caduta delle foglie e mantengono solo la funzione di sostegno, grazie agli elementi meccanici che li accompagnano.
Il tronco di un vecchio albero non è però un organo morto. Il legno vive perché tra le cellule dei vasi che smettono di trasportare linfa e muoiono, ci sono le cellule parenchimatiche o di riempimento, che restano vive molto più a lungo.
Il materiale legnoso del tronco presenta alcune importanti caratteristiche che l'uomo ha imparato a conoscere e a sfruttare dai tempi più antichi: è isolante, combustibile, durevole e resistente.

Dalla struttura anatomica del legno del tronco dipendono caratteristiche morfologiche, come le venature, le quali dipendono dalla particolare struttura a fibre che periodicamente l'albero rinnova e di cui resta traccia nei cerchi di accrescimento.
A questo proposito vorrei parlarvi della dendrocronologia, la scienza della datazione attraverso lo studio degli anelli di crescita degli alberi. Gli scienziati possono avvalersi della dendrocronologia per stabilire l’età di manufatti antichi, l’età di cattedrali ed edifici, eventi geomorfologici e per ricostruire le tendenze climatiche e l’evoluzione del territorio. Il primo ad intuire questa relazione tra eventi meteorologici e larghezza degli anelli di crescita fu Leonardo da Vinci.
Se si osserva un tronco tagliato perpendicolarmente al suo asse, si possono distinguere molti cerchi concentrici, che si susseguono con un colore alternativamente più chiaro e più scuro. Ogni anello rappresenta un ciclo vegetativo, che di solito, nei climi temperati come quello italiano, va dalla primavera all'estate. Gli anelli di crescita in un tronco non hanno tutti la stessa larghezza: si osservano serie di anelli stretti che si alternano a serie di anelli più larghi. Questa successione di anelli stretti e larghi è simile per tutti gli alberi che vivono nello stesso periodo in una determinata zona poichè riflette le condizioni ambientali dell’area. Per valutare l’età di un tronco basta contare gli anelli di accrescimento, cosa che sembra un esercizio semplice, ma numerose difficoltà insidiano il lavoro del dendrocronologo. Infatti non sempre il numero di anelli corrisponde esattamente agli anni della pianta, poichè in seguito a forti stress ambientali si può verificare una mancata attività del cambio e quindi si hanno anelli mancanti, anelli incompleti, o falsi anelli.



SITOGRAFIA: