mercoledì 23 novembre 2016

Anatomia del colore tronco

Applico una leggera incisione nel colore tronco, ed eccomi accolto calorosamente nel suo mondo. 
La prima cosa che avverto, addentrandomi, è una sensazione di sicurezza, dettata dalla compattezza e dalla consistenza di ciò che mi circonda: un ambiente completamente costruito in legno, un materiale duro e resistente, così nobile, così naturalmente rispettoso verso la madre Terra, ma così fragile di fronte alle avversità che la natura stessa nasconde e talvolta provoca. Le parole scorrono in questo mondo chimerico, e riscontro la fragilità del materiale nel colore che esso rappresenta. E' fragile il colore tronco, è cagionevole ed effimero poiché rari sono coloro che si servono di esso nell'arco della vita. Per questo motivo, si sente abbandonato, dimenticato dal mondo intero, dal mondo che conta, se non fosse per la sua materialità di cui si servono le grandi industrie del profitto, le quali contribuiscono solamente a determinarne la rovina e la fine.
Esco dalla pancia del tronco, e mi affaccio nuovamente ai miei simili, rivolgendo loro un appello: il tronco ha bisogno di riposo, di attenzioni, di cure e di coccole, non gli serve qualcuno che abusi di lui come si fa con gli oggetti usa e getta, egli necessita di qualcuno che racconti la sua storia, che parli di lui, che faccia in modo di restituirgli nuovamente una dignità e soprattutto una dignità letteraria. Il colore tronco esiste, come esistono il marrone e tutte le sue tonalità. Non dimentichiamoci di lui.

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